Vi sarà capitato molte volte di avere degli ottimi contenuti, che però non vi portano a raggiungere numeri significativi in termini di clic e conversioni.

“Allora dov’è che sbagliamo?” Bravi, vi state facendo la giusta domanda, focalizzando l’attenzione sul “dove” e non sul “cosa” o sul “come”; perché molto probabilmente non siete riusciti a posizionare i contenuti nel posto giusto.

Ad oggi disponiamo di paid, owned ed earned media, e non è sempre semplice capire quale strumento utilizzare proprio perché non ne basta uno solo; dobbiamo essere dei bravi alchimisti capaci di dosarli nel mondo giusto all’interno della nostra strategia, solo così riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi.

Ma andiamo a conoscerli meglio comprendendo a fondo le potenzialità di ognuno di essi:

#Paid Media

I paid media sono tutti quei mezzi pubblicitari a pagamento come AdWords, Facebook Ads, Twitter Ads, Youtube e tutte le campagne PPC (pay per click).
La caratteristica principale di questi media è sicuramente la targetizzazione accurata che possiamo fare. Tramite essi possiamo essere al momento giusto, nel posto giusto e soprattutto rivolgerci agli utenti giusti.
“Pensate a quanti dati ha Facebook di ognuno di noi, questi dati li possiamo usare per targettizzate il nostro pubblico in una maniera incredibile. Perché non sfruttare questa possibilità?”
Legato al vantaggio della targetizzazione c’è la possibilità di analizzate i dati ad essa associati. Tramite gli analytics di questi strumenti, o associando ad essi Google Analytics, riusciamo a reperire un’infinità di informazioni che ci permettono di comprendere in maniera ancora più accurata il nostro target, analizzando i loro comportamenti all’interno di questi media.
“Vi do un consiglio, cercare di non essere fastidiosi. Questi strumenti sono quelli che se il pubblico avverte come strumento pubblicitario, c’è il rischio che li ignori. Quando pianifichiamo la nostra strategia sarà importantissimo studiare accuratamente il messaggio per risultare interessante all’occhio del consumatore spingendolo verso la call to action.”

#Owned Media

Gli owned media sono tutti quegli strumenti di marketing di nostra proprietà come il sito, la landing page, il blog e le pagine social. Sono strumenti molto importanti per due motivi principali, in primis abbiamo il pieno controllo su di essi, in quanto di nostra proprietà e liberamente gestibili, e poi perché sono il principale punto di contato con il cliente. In pratica sono la nostra vetrina, è attraverso questi che il cliente decide o meno di rivolgersi a noi. Tramite essi possiamo attuare strategie mirate all’engagement, alla fidelizzazione, aumentare il bacino di utenti e vendere.
Pensate sia difficile creare una landing? Vi sbagliate di grosso, con il software Landing Pages Manager è tutto molto semplice ed intuitivo.
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“Altro consiglio, evitiamo gli epic fail! Di questi strumenti siamo responsabili in prima persona, qualunque cosa scriviamo o postiamo viene percepita come “il pensiero” o “l’idea” dell’azienda. Se scriviamo qualcosa di sbagliato in automatico il pubblico attribuirà all’azienda quel pensiero e la nostra reputazione scenderà drasticamente.”
Insomma, con gli owned media non possiamo permetterci di distrarci. Perciò è utile creare un calendario di pianificazione.
In questo modo avremo sempre ben visibile ai nostri occhi la strategia nel suo insieme, avendo il quadro ben chiaro e la possibilità di apportare modifiche in corso senza troppi problemi.

#Earned Media

Last but not least abbiamo gli earned media, ovvero quello che una volta era “il passaparola”. Parliamo a mio avviso degli strumenti più difficili da gestire, perché su di essi non abbiamo praticamente nessun controllo; è tutto nelle mani di quelle persone che decidono di “diffondere il verbo”. Siamo praticamente nelle mani di quelli che ad oggi vengono definiti brand ambassadors, ovvero persone (di solito scelti dall’azienda) che condividono i nostri contenuti, mettono i like, retwittano, aumentando (si spera) la nostra reputazione.
Attraverso gli earned media si rafforza la community attorno alla nostra azienda sfruttando la popolarità ed il seguito che i “nostri” brand ambassadors hanno.
Prima vi ho detto che non avevamo nessun controllo su questi media, non è proprio così, o meglio, possiamo attuare delle azioni volte a prevenire eventuali problemi:

  • Occhio a quello che si dice! Lavoriamo accuratamente sui contenuti, se prendiamo una posizione netta dobbiamo essere convinti e eventualmente “pronti a combattere”; i nostri ambasciatori si limitano a diffondere il nostro contenuto al loro pubblico, ma ricordiamoci che siamo sempre noi che parliamo! Se quella nostra posizione, post o idea per qualcuno è sbagliata non preoccupiamoci, ma difendiamola con gentilezza;
  • Sfruttiamo le community su LinkedIn o Google+; se le scegliamo con cura già sappiamo che stiamo parlando con persone del settore o persone con un forte interesse sulla materia che, molto probabilmente, sono disposte a parlarne in giro e a sostenere il nostro pensiero;
  • Gli influencer. Ok, sentire persone che dicono che nella vita fanno “gli influencer” fa ridere anche me, ma dobbiamo renderci conto che questa nuova figura sta diventando molto importante. Non sono altro che persone che hanno un enorme seguito e che “vengono ascoltate”, quindi scegliamoli con cura, contattiamo quelli che maggiormente si sposano con le nostre idee, con i nostri prodotti e con le nostre strategie. In poche parole se siamo degli animalisti non avvaliamoci di un influencer che gira in pelliccia, che credibilità avrebbero i nostri post condivisi da questa persona?

Viviamo in un ecosistema di paid, owned ed earned media

Ogni strategia di marketing digitale è diversa, ma ciascuna di queste altro non è che un ecosistema composto da paid, owned ed earned media. Come gestirli? Difficile dirlo.
Ma ora che avete ben chiaro questi tre media costruite la vostra strategia mixando adeguatamente tempo, budget e sforzi.
Vi lascio una piccola tips: crea contenuti interessanti per il tuo target attraverso gli owned media, posizionali in maniera strategica con i paid media e, infine, guadagna la fiducia degli utenti attraverso l’influenza degli earned media.
Gestire tutti questi media da solo potrebbe risultare difficile, fatti affiancare da degli esperti che ti guideranno all’interno di questo “ecosistema”, contattaci.